Nel 2005, Legorreta + Legorreta (L+L) diedero vita a questo stimolante progetto che riflette il carattere smaccatamente urbano del campus originale della Georgetown University di Washington DC. L+L hanno ideato il concept architettonico partendo da una serie di volumi intersecanti, che in alcuni punti si sovrappongono mentre in altri restano separati, per rispondere alle diverse esigenze programmatiche. La struttura si compone di cinque blocchi principali, ciascuno con una funzione specifica, inclusa un’area di ritrovo per gli studenti che costituisce l’ambiente principale dal quale si accede alle altre aree del singolo edificio e del campus. Nelle intersezioni tra un palazzo e l’altro si trovano una serie di spazi aperti, ciascuno caratterizzato da una specifica identità e atmosfera, offrendo agli utenti innumerevoli occasioni di socializzazione. Come negli altri complessi firmati L+L di Education City, è fondamentale il ruolo della luce solare, che deve illuminare gli interni senza scaldare eccessivamente. Per questo sono stati creati passaggi ombreggiati che collegano gli spazi interni ed esterni. Oltre alla cura di spazi esterni e cortili, impreziositi da giochi d’acqua e vegetazione, una particolare attenzione viene data anche all’arredamento e alle finiture.

Situato in un contesto impegnativo, tra due edifici realizzati in stili architettonici totalmente diversi tra loro, questo edificio svolge il ruolo di mediatore tra elementi dell’ambiente circostante in un movimento ininterrotto di spazi interni ed esterni. L’edificio assume una particolare forma intagliata, composta da tre sezioni principali: una mezzaluna a ovest, un arco curvato a est e una linea orizzontale a nord che delimita dei cortili interni interconnessi. La mezzaluna occidentale è articolata all’estremità, quasi a formare la punta di una spada, composta da elementi strutturali incrociati a sbalzo per creare uno spazioso e intrigante punto d’accesso all'edificio. Questa struttura funge anche da base per proiezioni e mostre. Il Forum è lo spazio caratterizzante l’interno dell’edificio: ospita un media wall di grandi dimensioni all'estremità settentrionale e una grande scala sostenuta da cavi d'acciaio che fuoriescono da un soffitto in rame, offrendo un punto di osservazione ottimale per i contenuti del media wall. Le altre due pareti sono costituite da vetrate con vista sul paesaggio circostante.

Situata nel Minaretein nel contesto del College of Islamic Studies (CIS) dell’università Hamad Bin Khalifa, la moschea propone, con la sua architettura, una riflessione sui temi della fede e della conoscenza.

Il progetto calligrafico eseguito per la moschea di Education City, il Minaretein, è influenzato dal linguaggio architettonico dell’edificio, figlio dell’identità islamica contemporanea del Qatar.

Lo stile calligrafico utilizzato è quello arabo classico della scuola di calligrafia abbaside/ottomana. In particolare sono stati scelti gli stili “Ijaza” e “Thuluth”, con tratti allungati per modernizzare alcune lettere. La scrittura è stata eseguita con la massima cura al fine di preservare la leggibilità dei versetti nella sequenza corretta e facilitarne la comprensione. Questa scelta non solo sottolinea il passaggio alla modernità pur rispettando la tradizione, ma rende più significativa l’interazione con l’edificio da parte dei visitatori.

Alle opere di calligrafia sono dedicate cinque aree del Minaretein, la mosche di Education City:

·         I minareti

·         I cinque pilastri dell’Islam

·         L’area della moschea: Mihrab e Central Peel

·         Il cortile 

Gli edifici che ospitano Al Khater House sono un tipico esempio di casa di corte qatariota. Il fulcro originale è costituito da un nucleo centrale circondato da una piantagione che, insieme ad al-Shaqab e a una terza piantagione, determinarono i primi insediamenti di Al-Rayyan agli inizi del XX secolo. A partire dal nucleo iniziale nel 1923, la casa crebbe per ospitare tutta la famiglia, con la costruzione di nuove strutture erette all’interno del cortile in fasi successive. Nel 1963, l’edificio era un ampio complesso a corte composto da diverse unità edilizie, circondato da una vasta piantagione che si estendeva dal lato settentrionale a quello occidentale. Vi si accedeva da due entrate principali: un grande cancello posto a sud, probabilmente utilizzato per le attività agricole dell’adiacente piantagione, e un ingresso a est che la famiglia utilizzava per accedere ai Majlis e al portico esterno (Dacha), situato al di fuori dei confini del complesso di fronte ai Majlis e al piccolo Masjid, costruito tra il 1963 e il 1966.

L’idea alla base di Oxygen Park è la creazione di un polmone verde di 130.000 metri quadrati all’interno di Education City, per invitare studenti e visitatori a rilassare mente, corpo e spirito attraverso l’esercizio fisico e scoprire la relazione simbiotica tra ossigeno, piante e una vita più sana. È il ritrovo ideale per famiglie e amici e per fare un po’ di movimento, con i suoi percorsi per fare jogging, campi di pallavolo e diversi campi multiuso.

Multaqa è il luogo in cui, durante i loro studi, le giovani menti si incontrano per discutere e scambiarsi idee su ciò che hanno imparato, sia in modo formale che informale. La sua funzione è connettere persone, coinvolgere e fare comunità all’interno di Education City. Fulcro studentesco, Multaqa offre svariati servizi di intrattenimento, assistenza sanitaria, caffetteria, strutture per banchetti e conferenze, negozi, impianti sportivi e altri servizi per gli studenti in un edificio multifunzionale. I designer hanno ripreso lo stile architettonico tradizionale locale aggiungendo il loro personale tocco messicano a rivestimenti e paraventi. All’interno si sviluppa un sistema di corridoi interconnessi sul modello dei camminamenti dei souk, formati da colonne “a ombrello” alte 10 metri. Al centro dell’edificio è inoltre presente uno splendido giardino delle sculture. 

Creata da Sheikh Hassan bin Mohammed Al Thani per rappresentare un’antica valuta un tempo utilizzata nei Paesi del Golfo, questa opera d’arte è stata specificamente ideata per essere posta di fronte alla sede qatariota dell’università Carnegie Mellon, un’istituzione scolastica riconosciuta a livello mondiale per il suo corso triennale in amministrazione aziendale.

Nell’opera sono incise due iscrizioni: la prima è "عمل حسن"  , che significa “Buon lavoro” e si ispira a un’espressione che si ritrova spesso sugli antichi manufatti islamici: “ما عمل صلح”.

La seconda è “ضرب في قطر”, che significa “Prodotto in Qatar”. Entrambe le incisioni riproducono la calligrafia dell’artista.